Impianti dentali a carico immediato: tutti i vantaggi

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Di cosa parliamo

Con il carico immediato possiamo riabilitare completamente la dentatura in 24/48 ore, sia nel caso di un singolo elemento mancante sia nel caso dell’intera arcata. E torni subito alla vita di tutti i giorni.

Indice dell'articolo

Un impianto dentale a carico immediato ti permette di ripristinare la dentatura nell’arco di 24/48 ore e di avere subito denti fissi e stabili. È la soluzione ideale se ti trovi in una situazione di edentulia, cioè di mancanza di uno o più denti, in una posizione frontale e visibile. Ma viene adottata anche per la riabilitazione dell’intera arcata, inferiore o superiore.   

Cosa vuol dire “carico immediato”?

Con l’espressione “carico immediato” si fa riferimento a un impianto dentale che viene caricato subito con la protesi fissa, senza che tu debba aspettare i mesi necessari all’osteointegrazione come avviene con gli impianti dentali differiti. 

Se l’impianto riguarda singoli elementi in posizione frontale, la protesi viene posizionata dopo poche ore. Se invece viene ripristinata l’arcata intera, la protesi potrebbe venire fissata al massimo il giorno successivo all’intervento di implantologia.

Quali sono i vantaggi di un impianto a carico immediato?

Le cause della perdita di un dente o più denti possono essere diverse: un trauma, una patologia o un’estrazione. In tutti questi casi l’implantologia a carico immediato permette di avere la riabilitazione completa della dentatura in 24/48 ore.

In questo modo ottieni il recupero immediato della funzionalità masticatoria e fonatoria e il ripristino dell’estetica del suo sorriso. E puoi riprendere subito la vita di tutti i giorni senza rinunce e senza disagi, senza dover aspettare dei mesi come accade con l’impianto differito tradizionale.

Qual è la differenza tra carico immediato e carico differito?

Un impianto a carico differito richiede un’attesa di 3/6 mesi per la completa osteointegrazione dell’impianto stesso. Solo trascorso questo tempo sarà possibile posizionare la corona dentale, ma in attesa della guarigione dell’osso il paziente rimane senza dente. Nel caso di un molare, l’attesa non è particolarmente problematica, invece nel caso di un incisivo o di un canino, elementi dentari in posizione visibile, il disagio per la persona è decisamente maggiore.

Quali sono i requisiti per un carico immediato?

Per procedere con l’inserimento di un impianto a carico immediato è fondamentale che il tessuto osseo presenti un volume e una densità tali da poter sostenere la radice artificiale. In assenza di supporto osseo adatto a ospitare l’impianto, l’odontoiatra può valutare il ricorso a tecniche di rigenerazione ossea, tramite l’innesto di tessuto osseo sintetico oppure organico, prelevato dal paziente stesso.

Inoltre, gli impianti dentali hanno delle controindicazioni per persone che assumono farmaci bifosfonati, per prevenire o rallentare l’osteoporosi. Questa terapia farmacologica infatti può interferire con la naturale capacità di guarigione del tessuto osseo e quindi compromettere l’osteointegrazione. 

Detto questo, l’implantologia è una soluzione alla portata di tutte le persone, anche in età avanzata. Esistono dei fattori di rischio che riguardano alcune patologie sistemiche e circolatorie che tuttavia possono essere tenuti sotto controllo.

Come funziona un impianto a carico immediato?

  1. Prima di tutto, per valutare l’idoneità del tessuto osseo e per poter programmare l’intervento, si eseguono una serie di esami diagnostici. In particolare un’ortopantomografia, cioè una radiografia panoramica che permette di analizzare i denti, le arcate e le ossa di mascella e mandibola, quindi una TAC Cone Beam 3D, che restituisce maggiori dettagli e un modello tridimensionale di tutte le strutture anatomiche. 
  2. L’elaborazione digitale 3D permette di pianificare accuratamente l’intervento, simulando tramite software l’inserimento dell’impianto e studiando il corretto posizionamento in modo che non interferisca con le altre strutture della bocca.
  3. Se il tessuto osseo è idoneo, si acquisiscono le impronte delle arcate per progettare e costruire la protesi.
  4. Viene realizzata la dima chirurgica, una mascherina che guida l’esecuzione dell’intervento e consente di posizionare l’impianto nel punto corretto e con la giusta inclinazione.
  5. In genere l’intervento avviene in anestesia locale. Ma si può valutare una sedazione farmacologica nel caso il paziente abbia esigenze particolari, ad esempio paura delle terapie dentali, oppure una disabilità, una patologia oncologica o cardiaca.
  6. Il chirurgo implantare inserisce nell’osso mascellare o mandibolare una vite in titanio, sterile e biocompatibile, che funge da radice artificiale. Quindi verifica che l’impianto assicuri una stabilità primaria di almeno 35 Ncm, un valore che indica la capacità dell’impianto di sostenere la protesi e la masticazione. Se la soglia minima non viene raggiunta, non è possibile procedere al carico immediato con una protesi fissa provvisoria e si deve ricorrere a una protesi mobile, così da non lasciare il paziente senza denti.
  7. Se il valore minimo di stabilità primaria è garantito, si procede con l’applicazione della protesi. Nel caso di un solo dente, tutto si svolge nel giro di poche ore. Se invece dev’essere ripristinata tutta l’arcata, potrebbero servire al massimo 48 ore.
  8. Una volta completato il processo di osteointegrazione, dopo 3/6 mesi viene posizionata la protesi fissa definitiva.

Ci sono delle precauzioni post operatorie?

Dopo l’intervento, la zona interessata può presentare gonfiore e una volta finito l’effetto dell’anestetico potresti provare dolore o fastidio. Per questo il chirurgo potrebbe prescrivere farmaci antidolorifici, antibiotici o cortisonici.

Per favorire la guarigione, è sempre consigliabile:

  • evitare fumo e alcool
  • astenersi dagli sport traumatici
  • spazzolare delicatamente i denti
  • fare risciacqui con colluttorio disinfettante
  • preferire cibi freddi o tiepidi
  • mangiare cibi morbidi e non appiccicosi
  • evitare di mordere cose dure

Un impianto a carico immediato ha dei rischi?

L’unico vero rischio è la mancata osteointegrazione, che può verificarsi se il paziente è stato preparato in modo inadeguato all’intervento, oppure se l’intervento è stato eseguito in un ambiente non sterile, o ancora se è stata indicata una profilassi antibiotica e antisettica insufficiente nel post-operatorio. Per questo motivo è fondamentale rivolgersi a una struttura professionale e affidabile, che adoperi solo impianti e dispositivi medici con marcatura CE e riconosciuti dal Ministero della Salute.

Nel centro odontoiatrico Studio Cemisa adottiamo protocolli e tecnologie all’avanguardia, per garantirti un risultato sicuro e all’altezza delle tue esigenze. Se ti trovi nella necessità di dover sostituire uno o più denti e vuoi saperne di più sull’implantologia a carico immediato, contattaci subito per un appuntamento.